


Le regole dell’Euro sono scritte nei trattati, quelli che pochi hanno letto e ancora meno compreso.
Quelle regole rendono evidente che l’Euro non è solo una moneta, bensì una precisa impostazione ideologica: quella dell’ordoliberismo.
Le anime ingenue di questa cruda realtà non vogliono rendersi conto – magari sta loro pure bene – e continuano a pensare che disoccupazione, precarietà, redditi bassi, stagnazione economica, siano frutto del caso cinico e baro.
Così deve intervenire la BCE a chiarire i termini della questione. Lo ha fatto con Draghi nel 2014 a Gerusalemme e lo ha fatto il 20 luglio con un tweet in inglese, dove è resa chiara, con poche parole, la missione della BCE: la stabilità dei prezzi, NON occupazione e crescita.
La conseguenza è chiara: le politiche dei singoli Paesi su occupazione e crescita sono consentite solo se non impattano sulla stabilità dei prezzi.
La volontà democratica dei popoli nulla può per modificare questa realtà, perché a decidere alla fine è chi detiene la moneta, e chi la detiene è la BCE, non i singoli governi, i quali possono soltanto adattarsi.
Non comprendere questo significa esprimere vuoti slogan contro austerità, neoliberismo, precarietà, povertà, buoni per sentirsi a posto con la coscienza di appartenenza, ma prive di significato reale.
Discutiamone.
Democrazia in Movimento.