In allegato un contributo di Davide Gionco.
Introduzione
Il presente testo non vuole essere una serie di proposte vincolanti per un programma di riforma delle istituzioni democratiche. Lo scopo è di evidenziare le criticità che oggi ostacolano la sovranità democratica del popolo sulle istituzioni e che rendono di fatto lo Stato in gran parte asservito ad interessi di soggetti privati e di potentati economici. Si vogliono anche mettere in evidenza i vari punti salienti delle riforme possibili, secondo quanto è emerso nelle discussioni degli ultimi mesi nel mondo dei movimenti “alternativi” all’attuale sistema politico. In particolare ho fatto riferimento alle ottime proposte elaborate dagli amici del comitato “Quorum zero”.
Ho voluto cogliere l’occasione per evidenziare degli esempi di proposta, che esprimono il mio punto di vista o altri punti di vista che sono emersi nelle discussioni in rete.
Buona discussione a tutti.
Davide Gionco
Definizione di sovranità democratica
Per sovranità democratica intendiamo che il popolo abbia un effettivo ed efficace controllo, più o meno diretto, sulle istituzioni pubbliche e su tutte le attività dello Stato e dei sui funzionari.
LA QUESTIONE
Oggi in Italia la sovranità democratica del popolo sulle istituzioni pubbliche è fortemente limitata:
a. Le leggi più importanti sono l’applicazione di trattati internazionali, dove la sovranità del popolo italiano non è rilevante
b. La maggior parte delle leggi approvate viene proposta dal governo ed approvata dai parlamentari per “disciplina di partito”, spesso senza neppure comprendere le questioni in gioco
c. Le leggi vengono approvate da un Parlamento composto da deputati nominati dai partiti, ai sensi di una legge elettorale che impedisce al popolo di scegliere il deputato per cui votare
d. Gli attuali partiti sono delle associazioni private sostanzialmente esenti da qualsiasi di forma di controllo pubblico, le quali vivono sostanzialmente per raccogliere finanziamenti pubblici e privati negli interessi privati della classe politica stessa. La selezione della classe politica non viene quindi fatta sulla base delle capacità politiche, quanto piuttosto sulla capacità di perpetuare l’attuale sistema e comunque di non metterlo in discussione.
e. L’attuale classe politica non metterà mai in discussione il sistema di potere economico nazionale ed internazionale (si veda il testo relativo alla sovranità economica) che la finanzia
f. Le leggi e la gestione delle istituzioni pubbliche sono fatte sostanzialmente negli interessi della casta politica e dei poteri finanziari e criminali che la foraggiano
g. I sistemi di informazione di massa (televisione, radio, giornali e le maggiori testate su internet) sono asserviti all’attuale potere finanziario, economico e politico e disinformano sistematicamente il popolo sulla realtà dei fatti, senza offrire elementi di comprensione dei problemi del paese. In particolare la televisione è utilizzata come mezzo di “distrazione di massa” del popolo.
h. Persino il sistema di formazione scolastica e universitaria è in buona parte plasmato in modo da non fornire elementi di comprensione della realtà in cui viviamo.
i. Il popolo è sostanzialmente privato di meccanismi di democrazia diretta. Le possibilità di pronuncia del popolo si riducono alle elezioni politiche una volta ogni 5 anni ed alla posssibilità di referendum abrogativo a determinate condizioni molto limitative (divieto di referendum su certi tipi di leggi, necessità di raccogliere 500'000 firme in soli 3 mesi, necessità che i requisiti siano approvati dalla Corte Costituzionale, raggiungimento del quorum del 50%+1 degli elettori aventi diritto al voto). Peraltro anche nei pochi casi in cui il popolo è riuscito ad imporre la propria volontà referendaria, nulla ha impedito alla classe politica di ignorare sostanzialmente tale responso, riproponendo legge in palese contrasto con il parere espresso dal popolo.
j. La classe di potere politica agisce a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale, provocando enormi danni al sistema economico. Il danno peggiore, più della corruzione, è il fatto di avere persone prive di merito e di capacità di governare il paese.
GRUPPO 1 DI PROPOSTE – AMPLIAMENTO DELLE FORME DI DEMOCRAZIA DIRETTA
1. Abolizione dei quorum da tutti i referendum (chi si reca alle urne decide, chi non vota accetta il responso del voto di coloro che hanno partecipato)
2. Facilitazione nella raccolta delle sottoscrizioni, ad esempio possibili a mezzo di firma elettronica (PEC) o di “cittadini autentificatori” iscritti ad un apposito albo
3. Possibilità di referendum propositivi alle stesse condizioni di presentazione di quelli abrogativi
4. Possibilità di referendum, propositivo o abrogativo, su qualsiasi argomento, comprese le leggi di tipo fiscale e compresi i trattati internazionali
5. Il popolo può avanzare delle proposte di legge al Parlamenti, tramite adeguate sottoscrizioni. Il Parlamento è tenuto ad esaminare la proposta entro 3 mesi, passati i quali in assenza di pronunciamenti si dovrà obbligatoriamente andare a referendum popolare.
6. Le leggi approvate a seguito di referendum popolare non potranno essere modificate in via ordinaria dal Parlamento nei 10 successivi anni. Il Parlamento avrà la facoltà di convocare un referendum popolare per eventuali proposte di modifica.
7. Un certo numero di cittadini firmatari può esigere la verifica di costituzionalità, da parte della Corte Costituzionale, per una qualsiasi legge approvata dal Parlamento. Tale verifica dovrà avvenire entro 2 mesi dall’atto di deposizione delle firme.
8. Tutti i mezzi di informazione di massa che ricevano finanziamenti pubblici dovranno obbligatoriamente concedere degli spazi informativi ai comitati referendari ed agli oppositori ai quesiti.
9. Lo Stato invierà a tutte le famiglie un libretto informativo relativo ai quesiti referendari contenente le ragioni dei promotori e degli oppositori al quesito
10. In generale ogni decisione dei politici eletti che sia negli interessi della classe politica stessa dovrà essere obbligatoriamente sottoposta ad approvazione popolare
GRUPPO 2 DI PROPOSTE – CONTROLLO POPOLARE SUGLI ELETTI
1. Gli elettori possono proporre, tramite la raccolta di un sufficiente numero di firme, un referendum per revocare o riconfermare il mandato elettorale ad un qualsiasi eletto ad incarichi politici o amministrativi
2. Le seguenti delibere da parte degli eletti saranno obbligatoriamente soggette a referendum confermativo: stipendi o rimborsi agli eletti, finanziamenti di ogni tipo a partiti, organi di informazione, leggi elettorali o relative ai meccanismi referendari, modifiche costituzionali.
3. In particolare le indennità degli eletti verranno stabiliti dagli elettori nel corso delle elezioni politiche. Gli emolumenti saranno costituiti da uno stipendio base e da un “premio di produzione” che verrà elargito solo a fine mandato, dopo verifica positiva da parte degli elettori nel corso delle successive elezioni. Gli stipendi dei parlamentari saranno ancorati in un rapporto fisso di 1:5 al valore degli assegni minimi di cittadinanza (vedere le proposte del documento “sovranità economica”) attribuiti ai cittadini non in condizioni di lavorare. Verrà abolita ogni forma di vitalizio. Tuttavia lo Stato garantirà agli ex eletti la possibilità di avere un posto di lavoro a fine mandato, sulla base delle competenze di ciascuno.
4. In caso di inquisizione per reati gravi (reati contro l’interesse pubblico) di un politico eletto, l’iter giudiziario avrà un percorso preferenziale di urgenza, visto il ruolo pubblico della persona coinvolta, essendo di interesse pubblico il dichiarare l’innocenza o la colpevolezza dell’inquisito. Tale giudizio sarà prioritario rispetto a qualsiasi altra attività politica. A seguito di condanna in primo grado l’eletto dovrà essere temporaneamente sospeso dalle proprie funzioni.
5. Al momento dell’elezione ogni eletto dovrà disporre il controllo di appositi organismi pubblici fornendo tutti i riferimenti sulle proprie attività finanziarie, economiche, immobiliari, anche esteri. Nel caso in cui si scoprissero violazioni di tale impegno, l’eletto decadrà automaticamente dal proprio mandato. Ogni cittadino avrà il diritto di denunciare all’autorità di controllo tali violazioni. L’autorità di controllo sarà costituita a sorteggio da un vasto albo di persone aventi competenze tecniche tali da sapere esercitare questo tipo di controlli.
6. Le attività delle lobbies che interagiscono con i politici eletti dovranno essere pubbliche, verbalizzate ed avvenire in appositi spazi istituzionali accessibili ai cittadini.
7. Per le prossimme elezioni politiche si punta ad una totale cancellazione dell’attuale classe di potere politico, nessuna forza dell’arco parlamentare esclusa. Una commissione di indagine apposita verrà istituita per fare chiarezza su tutti i meccanismi di parassitismo dell’attuale classe politica. Le autorità giudiziarie verranno supportate al fine di perseguire ai sensi di legge tutti gli abusi e le violazioni perpetuate dall’attuale classe politica ai danni dei cittadini.
GRUPPO 3 DI PROPOSTE – CONTROLLO POPOLARE SUI TRAFERIMENTI DI SOVRANITA’ AD AUTORITA’ SOVRANAZIONALI
1. Ogni adesione ad un trattato internazionale che preveda delle cessioni di sovranità politica, legislativa o economica sarà obbligatoriamente oggetto a consultazione referendaria popolare.
2. Ogni trattato internazionale vigente che abbia comportato cessioni di sovranità politica, legislativa o economica dovrà essere obbligatoriamente sottoposto a riconferma popolare.
GRUPPO 4 DI PROPOSTE – CONTROLLO POPOLARE SUI PARTITI
1. E’ prevista una riforma in termini costituzionali dei partiti, che diventeranno dei soggetti di diritto semi-pubblico. Un partito per potere presentare candidati alle elezioni regionali e nazionali dovrà essere costituito nel rispetto dei requisiti richiesti nella modifica che verrà apportata alla Costituzione. I concetti di fondo di tale riforma saranno: la trasparenza e la democraticità degli organismi interni al partito, la selezione meritocratica degli organismi di partito, la pubblicazione obbligatoria ed in modo dettagliato dei bilanci, lo svolgimento effettivo di corsi di formazione dei propri candidati, di incontri di informazione politica dei cittadini
2. La selezione delle candidature all’interno dei partiti dovrà avvenire in modo trasparente e democratico.
GRUPPO 5 DI PROPOSTE – LIBERTA’ E QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE
1. Le frequenze radiotelevisive verranno utilizzate per 1/3 per canali istituzionali, per 1/3 per canali messi gratuitamente a disposizione della società civile (associazioni consumatori, associazioni culturali, comitati civici, associazioni di volontariato, ecc.), per 1/3 messe a disposizione a pagamento a soggetti privati
2. Viene abolito il canone RAI, viene abolita la pubblicità dalla RAI. La RAI viene finanziata interamente dallo Stato e dalla vendita dei propri prodotti (fiction, diritti, ecc.). Tutte le assunzioni avvengono per meritocrazia, mediante concorso pubblico. Viene eliminato ogni diritto di nomina o di controllo da parte dei partiti e degli organismi istituzionali elettivi. Viene creato un comitato di controllo estratto a sorte fra un ampio elenco di nominativi di persone della società civile.
3. Per i canali pubblici e della società civile vengono disposti dei sondaggi periodici sull’indice di gradimento e sulla qualità percepita dei programmi
4. Anche l’informazione a mezzo stampa sarà oggetto di finanziamenti pubblici finalizzati a coprire parte delle spese di stampa e di diffusione, documentate e sottoposte a verifiche oggettive (comitato di controllo estratto a sorte), sulla base di sondaggi che dimostrino il gradimento e la qualità percepita da parte dei cittadini per quel servizio di informazione.
GRUPPO 6 DI PROPOSTE – REGOLAMENTAZIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSI
1. Viene vietata l’elezione o la nomina in incarichi pubblici di chiunque si trovi in confitto di interessi fra l’attività pubblica o l’attività privata propria o della propria famiglia relativamente ad attività economiche di rilievo nazionale o ad attività nel settore dell’informazione di massa. Il fatto di trovarsi in determinate condizioni costituirà a priori una condizione di ineleggibilità.
2. Nel caso di elezione la persona dovrà dimettersi o cedere le attività entro 60 giorni dall’elezione. Una commissione di esperti estratta a sorte fra persone di rinomata competenza vigilerà nel corso della durata del mandato e negli anni successivi sulla reale assenza di conflitti di interessi.
GRUPPO 7 DI PROPOSTE – UNA CULTURA CIVICA DI MASSA
1. L’educazione civica su tutto ciò che riguarda i diritti, i doveri del cittadino, il ruolo delle istituzioni, i meccanismi (anche di comunicazione di massa) attraverso i quali la sovranità popolare può essere esautorata devono essere oggetto di insegnamento nelle scuole
2. I mezzi di informazione di massa che vorranno ricevere finanziamenti pubblici dovranno occuparsi di queste questioni
3. Saranno previsti finanziamenti pubblici per le associazioni della società civile che promuoveranno queste tematiche nelle loro iniziative