Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
L'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge é questione attualissima, sia per le storture avute nella lunga stagione del berlusconismo sia per le battaglie per i diritti civili ad esempio della comunitá LGBT.
Un perplessità mi rimane sul fatto che sono
tutti i cittadini ad essere eguali: e i non cittadini, come gli immigrati? Meglio sarebbe stato mettere "gli uomini", come era nella prima formulazione (
http://www.nascitacostituzione.it/01principi/003/art003-999.htm) o meglio ancora "gli esseri umani", ma d'altra parte giá l'articolo 2 riconosce i diritti dell'uomo in generale, indicando anche i doveri di solidarietá.
Anche in questo articolo, come nell'articolo 2, ci sono i diritti che si contrappongono ai doveri. I doveri peró stavolta sono della Repubblica, che deve
rimuovere gli ostacoli. Con questo si manifesta la volontá dei costituenti di avere uno Stato con un ruolo attivo nell'economia e nella societá, in particolare per quanto riguarda il wellfare e la lotta alla povertá. Tema attualissimo in questi tempi di austerity e di riduzione dei poteri dello stato in economia.
